martedì 23 ottobre 2018

Itinerari d'Autunno: le Colline Novaresi

Strade poco trafficate, bei paesaggi, relax e magari un po' di sole. Lo stradista ha bisogno di questo, in autunno. Con questo post vi propongo la prima di tre o quattro zone che magari non avete mai bazzicato, ma che sono perfette per la brutta stagione. Le altre le descriverò prossimamente, se no i post diventano troppo lunghi... 
Allora partiamo subito con uno dei luoghi che amo li più: le Colline Novaresi. 


A chi vive dalle mie parti (abito a Sesto Calende, proprio in fondo al Lago Maggiore), viene spontaneo pedalare verso nord, lungo le sponde del grande Lago e alle pendici del Mottarone, ma quando arriva l'autunno ed inizia a fare freddo preferisco andare a sud, sulle colline del medio Novarese.

Tra il Lago e le Vigne

La prima zona che vi consiglio è un quadrilatero ideale tra Oleggio e Momo, a sud, Arona e Borgomanero, a nord.


Si tratta di un territorio tutt'altro che omogeneo: la zona a sud, fino all'altezza di Veruno, è fortemente agricola. Qui prevalgono vigne e campi, i boschi sono pochi, quindi il sole non manca, e spesso le temperature sono più alte che nelle zone circostanti. I campi tra Oleggio e Momo, le vigne sulla strada che collega Mezzomerico a Suno, le brughiere intorno a Vaprio d'Agogna e gli ampi prati di Bogogno e Agrate Conturbia, danno il massimo con la luce calda di questa stagione. I colori dei campi dissodati, le foglie rosse e gialle delle viti e degli alberi sono un piacere per gli occhi, mentre il tipo di percorso, un continuo mangia e bevi senza strappi veramente duri, è quello che ci vuole a fine stagione.



Più a nord le cose cambiano: i boschi tolgono un po' di luce e alcuni tratti si fanno leggermente più impegnativi, anche se siamo sempre soltanto in collina. A collegare Gattico, Arona, Maggiate, Veruno e tanti altri paesini troviamo un dedalo di strade e stradine, tra casolari abbandonati, scorci che ricordano la Toscana, boschi e prati. Da non perdere la SP19 e la SP89, che collegano Gattico, Oleggio Castello e Comignago, tra campi e vecchie cascine. Sono tra le mie strade preferite in assoluto, e se vi piace fermarvi e fare qualche foto gli scatti per Instagram sono assicurati.

Tra il Sesia e l'Agogna 

Potremmo andare nel Vergante, appena più a nord, ma non sono zone che consiglio quando le temperature calano e si vuole staccare un po' la spina: non saliremmo in quota, certo, ma affronteremmo salite dal vago sapore alpino. 


Spostiamoci a Ovest, invece: qui, tra il fiume Sesia e il torrente Agogna troviamo un territorio che è una vera palestra per il ciclismo. Le colline tra Fara Novarese e Barengo, a sud, e tra Grignasco e Maggiora, a nord, sono attraversate da almeno cinque strade, diverse tra loro per paesaggi e difficoltà. Più a nord, volendo, le colline si trasformano in montagne, tra il Passo della Cremosina e quello della Colma, ma nella brutta stagione forse sono più godibili i percorsi della zona meridionale di questo triangolo d'oro del ciclismo novarese. 
Gran parte di questa zona è compresa nella Riserva Naturale delle Baragge: di fatto si tratta di un grande altopiano, che si eleva di qualche decina di metri sulle pianure circostanti. Campi coltivati, torbiere, boschi e un ambiente piuttosto secco che, non sto scherzando, ricorda un po' la savana africana. Se il cielo è terso, all'orizzonte il Monte Rosa svetta immenso, mentre ai lati della strada asfaltata ci sono così tanti sentieri e mulattiere da farci venire voglia di gravel. Le strade che preferisco, qui, sono quelle tra Fara e Barengo, quella che congiunge Piano Rosa e Cavaglio d'Agogna passando per Croce, e la SP32 della Traversagna, che dalla Valsesia porta al bel santuario di Boca.

Il giro ideale


Ho buttato giù un'idea di giro, un'ipotesi perfetta per il weekend, affrontabile in 4-6 ore a seconda del vostro livello, e a questo link Strava trovate la traccia cartografica dettagliata. 
Per comodità ho fissato la partenza a Castelletto sopra Ticino, che è a due passi da casa mia e ha una comoda uscita dell'autostrada, ma ovviamente potrete immettervi sulla traccia in qualunque punto.
Da Castelletto subito uno strappo facile, quello del Dorbiè, sulla strada vecchia che porta a Varallo Pombia passando per Cascinetta, poi un po' di relax sulla SS32, che percorriamo in discesa fino quasi a Oleggio, dove prendiamo per Mezzomerico. Da qui a Suno uno dei tratti più suggestivi, tra vigne e boschi, mentre il tratto successivo, che ci porta ad Agrate Conturbia passando per la località Cordona, è un idillio agricolo tra prati, campi, bovini ed equini che pascolano liberi. Qualche km di trasferimento, passando per Bogogno, Cressa, nuovamente Suno, Cavaglio e Cavaglietto fino a Barengo, confine tra la prima e la seconda zona che vi ho presentato.
Da qui prendiamo a destra per Fara Novarese, e iniziamo ad addentrarci nella Riserva Naturale delle Baragge, che dà il massimo con la luce dell'autunno. Oltre al paesaggio, anche la fauna potrebbe riservarci delle sorprese: volpi, faine, cicogne, poiane, tassi... sono tanti gli avvistamenti possibili. Tre strappi facili e scolliniamo in Valsesia, dove seguiamo la SP299 fino a Ghemme. Non è una strada panoramica, l'asfalto non è bellissimo e rischiamo pure di trovare traffico: potremmo continuare su questa strada fino a Grignasco, ma forse è meglio tornare nella Riserva, seguendo le indicazioni per Cavaglio d'Agogna: si sale, si scende e si torna nella valle dell'Agogna, dove restiamo fino a Fontaneto. Da qui un altro idillio agricolo, la Località Croce, poi ancora una volta tra le Baragge, che attraversiamo per la terza volta: da Cavallirio scendiamo verso Prato Sesia, di nuovo sulla SP299.
A Grignasco inizia l'ascesa più impegnativa della giornata: la Traversagna. Nulla di preoccupante, in ogni caso: 4,5 km al 3,5% di pendenza media, con solo pochi tratti oltre al 6%. Intorno a noi ancora una volte vigne e boschi, e a questo punto è il caso di elencarli, questi vini. Vespolina, Uva Rara e Croatina aggiungono al classico Nebbiolo un tocco diverso in ogni luogo di produzione. Nascono così il Ghemme, il Fara e le tante varianti denominate genericamente Colline Novaresi, senza dimenticare che a pochi km da qui c'è Gattinara, patria del rinomato Bramaterra. Per chi preferisce i sapori dolci, poi, la zona di Suno è la patria dell'Uva Fragola.
Ma abbandoniamo le vigne, e addentriamoci nel borgomanerese. Dopo lo scollinamento incontriamo in Santuario di Boca, che merita una foto, proseguiamo per Maggiora, Borgomanero e Gattico. Siamo quasi alla fine del nostro giro, ma le colline ci regalano ancora dei begli scorci, con il cascinale abbandonato di Muggiano e il nastro d'asfalto che da Oleggio Castello ci porta a Gattico costeggiando il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago. Da qui scendiamo verso Comignago e torniamo a Castelletto lungo via Beati, evitando così il traffico della SS33.


I numeri: poco meno di 120 km e poco più di 1000 metri di dislivello (il generatore di percorsi di Strava esagera sempre un po' in questo...). Un percorso facile e molto vario, senza grandi difficoltà ma con tanti strappi e tante salitelle tutte diverse tra loro, così come sono vari i paesaggi che incontrerete. Oltre a quelle che ho scelto, poi, potete optare per tante altre strade. Fatemi sapere quali scegliete!

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