Non sto a ripetere quanto ho atteso la
Race Across Italy e quante volte ho sognato il traguardo di Silvi. Sarà che sono un tipo emotivo, ma questa gara ha mandato in tilt la mia sensibilità: già da parecchie settimane, immaginandomi al via, mi veniva la pelle d'oca, e mi si inumidivano gli occhi. Ero un po' preoccupato da questa deriva piagnucolante: correvo il rischio di trovarmi in lacrime al via e poco lucido in corsa...
Invece sono arrivato sulla pedana di partenza rilassato e concentrato, già del tutto immerso in quello stato di calma e controllo che gli anglosassoni chiamano flow: concentrato, focalizzato sul momento e sopratutto completamente libero da altri pensieri.
È proprio questa sensazione la cosa che amo di più del ciclismo estremo, e mai come alla RAI l'ho ritrovata. Ancora una volta, a dispetto della fatica, ho corso col sorriso dall'inizio alla fine.
Se escludiamo un problema al menisco mediale sinistro, risolto con una rapida sistemazione di una tacchetta fuori asse, la mia RAI è filata via liscia come l'olio. Nessuna crisi, nessun problema di navigazione, zero sonno e un sacco di buon umore. Qualche sbalzo di temperatura inaspettato, tanto vento, certi strappi un po' troppo cattivi, ma nulla di impossibile da affrontare.
Certo, ho corso in modo molto conservativo e parecchio prudente: un filo di gas in salita, steso sulle appendici senza pedalare ad ogni accenno di discesa e tante, tante pause: quasi 5 ore su poco meno di 38 totali. Mi sono concesso anche 45 minuti di microsonno alla seconda Time Station. Avrei potuto evitarmeli, ma volevo essere sicuro di portare a casa la gara e, senza esperienza su distanze come questa, direi che va bene, anzi benissimo così.
Cosa mi resta, di questa folle doppia traversata dell'Italia? Restano i paesaggi assurdamente belli di un territorio che non conoscevo e che mi ha stregato. Restano le chiacchiere scambiate con Alan e Brambo di
GCN Italia, che su questa gara realizzeranno un documentario. Resta l'adrenalina di quelle discese lunghissime, che sembrano non finire mai, e resta la gioia degli ultimi km, dell'arrivo al buio, dell'abbraccio con Silvia.
Ho chiuso 11° su 22 atleti self-supported e 36° sul totale di 78 partenti, ma questa volta anche per un fissato con le statistiche come me la classifica conta poco.
Da sabato scorso, dalla conclusione di questa avventura lunga 793 km, per me si è aperto un capitolo nuovo: con la RAI ho chiuso un ciclo che è durato 6 anni, più di 80000km e qualche migliaio di ore in sella.
Il mio sogno l'ho realizzato, adesso si tratta di puntare a nuovi obiettivi, a nuovi traguardi da raggiungere. Ho già parecchie idee: perché, anche se di sicuro non sarò mai un vincente in questa disciplina, so di poter migliorare parecchio. E poi, questa è la cosa più importante, non credo di poter fare a meno delle sensazioni che ti regala questo sport: 38 ore col sorriso non te le dimentichi facilmente e, per quanto può sembrare assurdo, ne avrei fatte volentieri altre 38.
PS: Resto
comunque un maniaco delle statistiche. Ecco qui quelle della mia Race Across Italy, che trovate anche su
Strava:
- Lunghezza: 793,25 km
- Dislivello: 10721 m
- Altitudine massima: 1590 mslm
- Tempo totale: 37h55m
- Tempo in sella: 33h precise
- Velocità media: 20,92 km/h
- Velocità media sul pedalato: 24,03 km/h
- Velocità massima: 71,6 km/h
- Potenza media: 129 W (troppo pochi!)
- Potenza media normalizzata: 163 W
- Potenza massima: 860 W
- Frequenza cardiaca media: 133 bpm
- Frequenza cardiaca massima: 175 bpm
- Cadenza media: 77 rpm
- Consumo calorico: 15342 KCal
- Frequenza respiratoria media: 28 brpm
- TSS: 1078
PPS: Parliamo di quelli che vanno forte. Tra i supported si sono visti tempi sotto alle 27 ore, tra i self sotto le 30. Complimenti a:
- Rainer Steinberger, Stanislav Verstovsek e Jean-Luc Perez, che compongono il podio degli atleti supported. Rainer è anche il nuovo campione europeo 500 miglia.
- Jochen Böhringer, Tommaso Bovi e Lorenzo Micheli, i top 3 tra i self-supported. I miei competitor, insomma, che ridere!
- Olena Novikova e Dorina Vaccaroni, uniche donne supported al traguardo. Olena è la nuova campionessa europea 500 miglia.
- Anna Bachman unica donna self-supported al traguardo.
- Menzione speciale per i miei amici Walter Tortoroglio, 8º tra i supported e qualificato per la Race Across America e Olli Korhonen, 8º tra i self-supported.
- Menzione specialissima per Paolo Botti e Alessandro Lanfranconi, che hanno portato a termine la RAI2020: totalmente unsupported, con 5 check point da toccare e percorsi da oltre 2000km.
PPPS: Il prossimo appuntamento è già fissato:
Romagna Ultra Race, Campionato Italiano Ultracycling. 600km, 12000m di dislivello. Prima farò un paio di cronoscalate del circuito
GT Mediofondo, giusto per cambiare un po'.