Questo weekend è arrivata la prima certezza della stagione 2022: ancora una volta ad aprire le danze sarà la Race Across Italy, proprio come lo scorso anno.
Già da qualche mese gli organizzatori avevano annunciato grandi novità, prima tra tutte un nuovo percorso da aggiungere alla prova classica da 775 km e alla gara totally unsupported senza traccia fissa da oltre 2000. Sinceramente non stavo più nella pelle, e speravo in un percorso da 1200-1600 km, su cui mi sarei fiondato a occhi chiusi; invece è arrivata una prova sprint da 300 km, e la RAI775 è stata confermata in toto, con la stessa bellissima traccia del 2021. Certo, sarebbe stato bello partire col botto, e chiudere subito una gara sopra ai 1000km, ma ci saranno altre occasioni, e l'idea di confrontarmi nuovamente con il percorso dello scorso anno è un bello stimolo. Insomma, mi sono iscritto praticamente subito, e anche il mio 2022 inizierà con la doppia Tirreno-Adriatico. Per una volta proverò anche a pormi un obiettivo ambizioso: senza il problema al ginocchio che mi ha rallentato nel 2021, con l'esperienza maturata alla Romagna Ultra Race e all'UltrApuane e magari con qualche Watt in più posso puntare a fare bene, e a trasformare le quasi 38 ore dello scorso anno in 34 scarse.
L'avvicinamento alla RAI, che per la cronaca partirà il 23 aprile, è già iniziato. Da qui alla fine dell'anno il focus dei miei allenamenti è tutto sulla palestra, con le immancabili schede di TotalSportLab. Non sono uno di quelli che si lamentano e non sopportano di sollevare pesi, anzi: tre mesi di squat, affondi e burpees sono un'ottimo modo per non annoiarsi. La bici, per forza di cose, l'ho messa un po' da parte: chi mi segue su Strava avrà notato che le mie attività ultimamente sono quasi tutte casa-lavoro e casa-palestra, con uno o due semilunghi nel weekend, a ritmo più che blando. Totale una dozzina di ore a settimana o poco più. Come attività extra ogni tanto vado a correre: poco e piano, ma variare mi piace, in questo momento della stagione.
Pedalando poco almeno cerco di pedalare in dei bei posti: lo scorso weekend mi sono concesso due giorni tra Langhe, Roero e Monferrato, il prossimo sarò in Friuli. In Piemonte ne ho approfittato per vedermi con Walter e Luca, in una reunion di ultracyclist che pianificavamo da qualche mese. Immersi nei panorami splendidi dei colli langaroli, abbiamo chiacchierato parecchio: alimentazione, allenamenti, gare fatte e gare in programma, in Italia e all'estero, dall'Adriatic Marathon alla Race Across the West.
Ecco, pensando a tutti quei posti lontani, a tutti quei percorsi da affrontare, a tutte quelle sfide, mi sento un po' impaziente, perché so che ci vorranno ancora mesi prima di tornare a correre, e anche soltanto prima di ricominciare a fare qualche uscita interessante. Vorrei mettermi in sella adesso, col freddo, e con le gambe stanche per colpa della palestra, partire e pedalare per 12 o 16 ore... Invece non si fa: si va avanti e indietro per andare al lavoro, si evitano le salite troppo dure e si aspetta, si programma, si studia. E in fondo, più di tutto, si sogna.