Non è facile parlare di una cosa tutto sommato futile come lo sport, in questi momenti, ma credo sia importante continuare a farlo, perché se stiamo combattendo, se stiamo resistendo, è per poter tornare al più presto alla nostra vita di sempre, alla nostra routine e alle nostre passioni. Dimenticarsi di ciò che amiamo significa arrendersi al virus.
Ma bando alle ciance, in questo post veloce voglio essere un po' meno riflessivo e melenso dell'ultima volta, quindi vi racconto semplicemente cosa ho fatto in questi 34 giorni di rulli, premesso che oltre alla bici ho puntato l'attenzione anche su Yoga e palestra.
Con oggi, dal 9 marzo, sono a 1653,7 km indoor, tra rulli standard (le prime due settimane) e smart, per un totale di circa 63 ore in sella. Da quando ho avuto la possibilità di utilizzare Zwift ho sempre pedalato tra Watopia e gli altri mondi disponibili grazie all'app: ero molto curioso di scoprire il suo funzionamento e trovo che la commistione di training e videogame sia, per dirla chiaramente, una gran figata. Adesso sono a livello 15, ho conquistato quasi metà dei badge disponibili e mi sono già "comprato" (nel drop shop, una sorta di negozio virtuale che permette di pagare con le "gocce di sudore" accumulate) una bella bici da salita, delle ruote superleggere e delle tamarrissime ruotazze da pianura. Ci sono anche le gare, su Zwift, e non ho resistito alla tentazione: ho corso una crono da 17 km, sfruttando l'evento per fare un test FTP e piazzandomi sedicesimo su una sessantina di parenti, a 4,1 W/kg. Non male.
Quanto alle tabelle di allenamento, le ho profondamente riviste in modo da diminuire le ore per seduta; nel mio caso, outdoor, sarebbero state davvero tante. Di conseguenza ho pedalato poco, ma tutti i giorni, a volte anche in più sedute brevi: su strada, in questo periodo, avrei dovuto fare uscite da 10-12 ore, coi rulli non sono mai andato oltre le 5 ore. È strano allenarsi in questo modo, ma è sempre meglio andarci piano, indoor. Certo, la cosa più strana è accontentarsi di un badge virtuale per aver pedalato 100 miglia davanti a un ventilatore, quando sei abituato a partire all'alba con l'obiettivo di vedere il tramonto... Ma è questo quello che posso fare ora, e di certo non mi lamento. Una cosa è sicura, però: la prima uscita, dopo la lunga quarantena, sarà meravigliosa.
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