lunedì 4 marzo 2019

Pronti via - La 100 km di Varese


Prima gara su strada dell'anno, dopo l'esperienza traumatica del ciclocross, e prima gara a circuito in assoluto, al punto che manco so che il numero va attaccato girato di 90°. Pensavo ci volesse il chip, io.
Il circuito un po' diverso da quelli classici: 100 km invece dei soliti 50-60, 4 giri intorno al Lago di Varese, con arrivo in salita. Si parte in due scaglioni da 200 persone ciascuno: 18-45 anni il primo, oltre i 45 anni con donne annesse il secondo.
Pronti via, non mi schianto in discesa ed è già un miracolo, si gira in senso orario verso Azzate e sto a metà gruppo. L'andatura è già molto veloce e i rischi non mancano tra buchi, macchine parcheggiate e distanze millimetriche tra una bici e l'altra. Al decimo km mi porto più avanti, perchè il centro del gruppo è troppo pericoloso, e da lì in poi navigo tra le prime e la trentesima-quarantesima posizione. I primi due giri vanno via senza grandi problemi a circa 43 di media, e non passa minuto che non mi stupisca del fatto che riesco a reggere il ritmo. Solo due anni fa, prima di iniziare ad allenarmi seriamente, e prima di passare alla Paleo 4 Athlets, non avrei retto per 5 km, a queste velocità. Al 65° km azzardo addirittura una fuga, senza nessuna speranza dato che ci riprendono dopo poco più di un km. Tra il terzo e  il quarto giro l'andatura aumenta, sui 44 abbondanti, e le gambe iniziano a fare un po' male. Nulla di terribile, comunque: arrivo agli ultimi due km ancora in una buona posizione.
A un km dall'attacco della salita finale c'è una macchina in doppia fila, il gruppo stringe a destra e mi ritrovo a fare a ruotate con un paio di persone, rischiando seriamente di volare a 50 all'ora. Perdo una ventina di posizioni, e non prendo benissimo nemmeno l'ultima rotonda. Ormai sono scivolato indietro, e non spingo a tutta nell'ascesa finale: sono già mooooolto soddisfatto di essere arrivato in gruppo e di essere ancora vivo. Chiudo 20° tra gli S1, 76° assoluto, a un paio di minuti scarsi dal primo, praticamente insieme al mio compagno di squadra Marco Fracasso. 43 di media, cose mai viste.
Giudizi sulla gara? Le gambe vanno molto, molto bene: zero problemi nei rilanci, zero problemi sugli strappi, addirittura la sensazione di averne tanto da andare in fuga. Male, ma non malissimo la guida della bici in gruppo: le gare in circuito non sono come le granfondo, qui c'è nervosismo, si sta vicinissimi, ci si tocca di continuo. Rischio, per colpa mia, in almeno tre occasioni. C'è da prenderci la mano ma, ripeto, sono sopravvissuto. Unica nota negativa, la gara della mia dolce metà: nel suo scaglione l'andatura è molto più irregolare, lei parte in fondo al gruppo e non tiene per più di un giro. Peccato, sarà per la prossima.
I numeri della mia gara sono qui sotto, il prossimo appuntamento è per domenica 10 a Casale: Mediofondo del Monferrato, prima prova del neonato Gran Trofeo Mediofondo. Un appuntamento sicuramente molto meno stressante, e un'ottima occasione per ritrovarsi con gli amici. 



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