giovedì 21 luglio 2022

La vie c'est fantastic

Tra i tanti brani musicali tamarri che ascoltavo da giovane (e che ascolto ancora adesso) c'è n'era uno, a inizio anni 2000, che faceva: La vie c'est fantastique, pourquoi tu te la complique. La vita è fantastica perché te la complichi. Ecco, non c'è una citazione più azzeccata per questo periodo della mia vita.
Il 2022 doveva essere un anno tranquillo nei miei piani: 4 gare, il lavoro standard e poco altro. Invece sul lavoro mi sono ritrovato una serie di responsabilità extra, il ritiro alla Race Across Italy mi ha messo pressione e sono saltati fuori un sacco di altri impegni spesso piacevoli, ma comunque stressanti. Come se non bastasse, ho avuto la bella idea di rimettermi a studiare. Mi sono iscritto all'università, per prendere una specialistica che s'incastra bene col mio lavoro: l'idea iniziale era di viverla con mooooolta calma, invece per poter accedere al corso di laurea mi hanno prescritto di superare 4 esami extra entro settembre... Insomma, mi sono ritrovato a fare un tour de force tra Sociologia e Diritto, ripetute e lunghi con dislivello... Tra il 6 giugno e il 25 luglio il mio calendario prevede due gare di ultracycling, due esami universitari, una camionata di faccende spinose da risolvere sul lavoro, il matrimonio del mio migliore amico e un addio al celibato in versione vacanza in moto.
Oggi sono quasi fuori dal tunnel (che poi è un tunnel molto piacevole, eh...), e vi racconto com'è andata fin qui, almeno dal punto di vista ciclistico e motociclistico, che di tutto il resto, comprensibilmente, magari non ve ne frega niente.

24 Ore del Montello

Su questa gara ho pochissimo da dire, perché è andata quasi alla perfezione. Con Silvia ai box a rimpinzarmi di rice cakes e un circuito dannatamente adatto alle mie caratteristiche non ho dovuto fare altro che spingere, mangiare e cercare di fermarmi il meno possibile.
Il solito Daniele Rellini prende subito il largo, ma con 35 km e 400 m di dislivello al giro distribuiti su innumerevoli strappi e strappetti, perdo meno terreno del solito.
Dopo 8 ore doppio il terzo in classifica e calo il ritmo amministrando il vantaggio fino al traguardo. Daniele mi doppia solo dopo 22 ore e mezza, cose mai viste. Io chiudo tranquillo in seconda posizione, senza nemmeno cercare di completare un diciannovesimo giro che sarebbe stato alla mia portata, anche perché per tutta la gara ho avuto un discreto fastidio al piriforme sinistro. Comunque molto bene, anzi benissimo visto che al traguardo scopro di aver agguantato il podio anche sulla 12 ore, valevole come prova unica del Campionato Europeo WUCA. 10 giri nelle prime 12 ore, come Daniele, secondo, e ad un solo giro dal mitico Fabio Ciot, che gareggiava sulla distanza "corta" . Mi sono anche qualificato per la Race Across America, con ampio margine. Quasi sicuramente non correrò mai negli USA, a meno di trovare munifici sponsor (che possono contattarmi all'indirizzo marioridez@outlook.it), ma per lo meno posso aggiungere l'attestato alla bacheca dei trofei.
(I numeri della mia 24 Ore del Montello li trovate a QUESTO LINK

A Roma in moto

Due giorni dopo il Montello partiamo per Roma, in moto. La moto è quella di mio suocero, ferma da due anni e con 18 anni di onorato servizio alle spalle. La rimettiamo in funzione lunedì, martedì facciamo la revisione e mercoledì parto insieme a 4 amici. Dopo 130 km resto a piedi, ma con l'aiuto di un meccanico di auto e di un po' di fortuna risolviamo il problema. Riparto fradicio di benzina (il problema era alla pompa del carburante) e l'avventura continua, tra temporali, altri guasti (non alla mia moto però!) e posti bellissimi. Sono il navigatore del gruppo, e ho studiato un itinerario tutto extraurbano tra colline, laghi e montagne di 6 regioni. Ogni tanto prendiamo qualche scorciatoia, ma alla fine anche questa vacanza è stata decisamente "ultra": 8-10 ore al giorno in moto e una lunga, bellissima nottata a passeggiare per Roma. Spettacolo, assolutamente da rifare!

Ultracycling Dolomitica

Neanche il tempo di scendere dalla moto, ed arriva la gara clou dell'anno, l'Ultracycling Dolomitica. È la cronometro più dura al mondo per rapporto tra distanza e dislivello: ti aspetti un percorso terribile, massacrante, esagerato. Invece no: è molto peggio. 20 passi dolomitici, quasi 700km e 17000m di dislivello, un continuo alternarsi di salite lunghe e salite lunghissime, di ascese dure e ascese durissime. Praticamente la mia nemesi. Parto conservativo, continuo con molta calma, sono costretto a mezz'ora di pausa da un meccanico per un problema al cambio e per i primi 100 km ho ancora un po' di fastidio al piriforme, che svanisce scalando il Manghen. Provo a spingere ma non c'è nulla da fare, la salita non fa proprio per me. Rolle, Duran e Staulanza passano via veloci, durante la prima notte, all'alba è il momento del Fedaia, e supero anche le rampe terribili dopo Malga Ciapela. Mangio tantissimo e decido di prendermi tutte le pause che mi servono, dormo 40 minuti su una panchina a Colfosco, prima del quartetto Sella-Gardena-Valparola-Giau. Altri 40 minuti me li concedo all'ultima Time Station, a Cortina, e 10 minuti in un parchetto da qualche parte nel Cadore. La seconda notte è quasi mistica. Nessun problema con il sonno, umore quasi sempre alto e tutta la concentrazione sull'obiettivo finale: il traguardo che si avvicina sempre di più.
Ogni tanto ho dei bruschi cali della motivazione, ma durano solo pochi minuti, mentre le gambe continuano a girare abbastanza bene. L'ultima salita, Piancavallo da Barcis, sembra non finire mai, ma alle prime luci dell'alba, finalmente, scollino, e alle 6 del mattino taglio il traguardo. Il tempo ufficiale sarà di 44 ore e 2 minuti. Altissimo, epocale rispetto alle 29 ore 51 minuti di Robert Muller, che trionfa per il secondo anno consecutivo con quasi 4 ore di vantaggio sul secondo. Io chiudo ottavo tra i self-supported, ma comunque ce l'ho fatta, ho chiuso una delle gare più estreme al mondo. Per la serie: chi va piano va sano e va lontano...
(I numeri della mia Ultracycling Dolomitica li trovate a QUESTO LINK)

Next step: boh!

Dopo la Dolomitica, in questi giorni, mi sto concedendo un po' di pausa, almeno con la bici. Neanche 4 ore pedalate settimana scorsa, forse non arriverò al doppio in questa. Lunedì ho il secondo dei 4 esami, poi tirerò un po' il fiato, e ricomincerò ad allenarmi seriamente. La prossima impresa, in questo momento, non so quale sarà. Avevo programmato tutta la stagione, con l'idea di chiudere in bellezza con i 1200km dell'Adriatic Marathon, ma la salterò per colpa di un appello d'esame. Volevo dirottarmi sulla 24 Ore Time Trial di Bagnolo, ma ci saranno le elezioni quindi farò 24 ore al lavoro... Cercherò qualche altra gara, oppure farò qualcosa di totalmente diverso: un piccolo viaggio in bici ad agosto, un record WUCA, magari la circumnavigazione di una regione, o una 1000km in solitaria. Nel frattempo ho sempre una heatmap da allargare: è da tanto che vorrei andare al Nivolet, e anche lo Stelvio mi aspetta da troppi anni. Ci sono le colline intorno a Ovada che ancora non ho mai esplorato, e lo stesso vale per il lago d'Iseo e le Alpi francesi. Insomma le idee non mi mancano: sono decisamente bravo a complicarmi la vita...