lunedì 27 dicembre 2021

Tra social, radio e panettoni

Ciao ciao 2021, è quasi arrivato il momento di passare a un nuovo anno di pedalate. In questo post non parlerò delle feste e dei panettoni che ho mangiato, non vi annoierò con gli obiettivi che raggiunto quest'anno, né con i buoni proposti per il prossimo: aprirò invece una finestra sull'incredibile mondo della mia mente paranoica. 

Le ultime settimane sono state poco impegnative dal punto di vista dell'allenamento, focalizzato soprattutto sulla palestra, ma piene di piccoli eventi mediatici, tra interviste, articoli della stampa locale e ospitate in radio che trovate, se proprio avete tempo da perdere durante le ferie, linkate qui. A metà dicembre la mia storia è stata addirittura protagonista di una puntata di Matteo Caccia Racconta su Radio24 (la trovate su Spotify, Apple Podcast, Amazon Music e Google Podcast): Matteo è davvero un grande della narrazione radiofonica, e ha saputo rendere magico il recap dei sei anni che mi hanno portato da zero alla Race Across Italy.

Ecco, il fatto di comparire abbastanza spesso sui media locali e ogni tanto su quelli nazionali è una discreta fonte di paranoia per me. Mi chiedo spesso che cosa ne pensino le persone che conosco, e ho letteralmente il terrore di sembrare, come si dice dalle mie parti, uno che se la tira, un egocentrico insomma, un vanesio. A Silvia faccio leggere ogni cosa che scrivo (anche le didascalie dei post su Instagram), e tutte le volte le faccio la stessa domanda: "Non sembro uno che se la tira, vero?".

Chi mi conosce sa che in famiglia, al lavoro o tra amici parlo pochissimo di bici e di sport e quasi per nulla delle mie "imprese", se non me lo si chiede esplicitamente: da una parte non mi apro più di tanto, dall'altra mi piace molto ascoltare le storie degli altri. E allora perché, vi chiederete, mi ostino a raccontare quello che faccio nelle stories di Instagram, perché tutti miei allenamenti sono visibili su Strava, perché mi sono preso un pomeriggio per scrivere la mia storia e mandarla alla redazione di Radio24?

Il motivo è semplice. L'ho fatto perché la mia storia personale in questi anni è stata la storia di una persona che scopre che cosa significa essere felici. Tutta la mia vita, in fondo, è stata un lungo percorso tra incertezza, insoddisfazione e un discreto disagio alla ricerca della serenità. Una guerra di trincea che negli ultimi anni mi ha visto vincere parecchie battaglie, e conquistare sempre più terreno. La bici ha avuto un ruolo importante in questo lungo processo ed è diventata un tassello fondamentale di una felicità più grande di quanto osassi sperare.

Ecco, credo che le cose belle vadano raccontate. Fa bene a me, spero possa fare bene agli altri e sicuramente contribuisce a bilanciare un mondo mediatico dove prevalgono intrattenimento ottuso e negatività isterica. Può sembrare un messaggio banale ma questa vita è l'unica che abbiamo, e possiamo viverla al meglio: quello che faccio è cercare di raccontare quanto ne valga la pena. Se sembro antipatico, supponente o superbo, per favore ditemelo, che correggo subito il tiro!

PS: coi panettoni ho decisamente esagerato in questi giorni... Menomale che da oggi ricomincio a fare qualche lavoretto specifico in bici...