sabato 5 settembre 2020

UltrApuane: le conferme che cercavo

Ed eccomi qui, a nemmeno due mesi dall'esordio nel mondo dell'Ultracycling, a raccontare com'è andata la mia terza gara. Se la Dolomitica 380 è stato il grande rito di passaggio e la 24 Ore del Montello mi ha fatto scoprire la gioia del podio, l'UltrApuane mi ha dato le conferme che cercavo.

Al via non ero così sicuro di poter fare bene: da una parte tre gare così impegnative in poco tempo non sono facili da preparare, dall'altra la concorrenza era spietata. Invece la gara è andata via liscia come l'olio, e questa è la prima certezza che mi porto a casa: ho imparato abbastanza bene a gestire queste distanze. Niente crisi, niente alti e bassi, tutto sotto controllo. Ma vi racconto com'è andata...

Si parte da Lucca, città che amo in una regione che adoro: gareggio sul percorso Experience, che prevede 350km e 7000m di dislivello, su e giù tra le colline tra Emilia e Toscana. Il tracciato è molto diverso da quelli che ho affrontato finora, estremamente vario e molto divertente: lunghi tratti pianeggianti, salite aspre e cattive, altre salite costanti e pedalabili, falsopiani di ogni tipo. Bello bello, insomma, ma non c'è da dimenticare che per i veri ultracycler c'era anche il percorso Challenge, da ben 750km e 17000m di dislivello. Duro, anzi durissimo.

Partenza alle 14:18 (scaglionati come sempre in queste competizioni): imposto il cruise control e nella prima ora recupero un paio di concorrenti. Strano, di solito le prime ore non sono il mio forte. Le quattro ore successive sono le più rognose: fa caldo, fa caldissimo, ma mi impegno a pensare che passerà e a trovare le fontanelle sul percorso. Mi superano Michele Verdoja e Giovanni Rossi, ma resto fedele al mio ritmo costante. Al km 153 c'è l'unica Time Station prevista, dove trovo Verdoja, Cirillo e una mia vecchia conoscenza dei tempi delle Granfondo: Walter Tortoroglio, partito 8 minuti prima di me.

Riparto dopo una sosta brevissima e mi ritrovo terzo, alle spalle di Pesciaroli, che tiene un ritmo pazzesco, e Rossi, che non scherza nemmeno lui. Sulla prima salita dopo la TS Walter mi riprende e da lì in poi continuiamo praticamente sullo stesso ritmo, pur mantenendo la distanza imposta dal regolamento per evitare il vantaggio della scia. E niente, i 190 km successivi, pur essendo i più duri, passano via veloci e senza grandi drammi: piove, smette di piovere, si sale, si scende e le ultime 9 ore di gara mi sembrano un attimo. Intorno al 175° km Rossi si ritira, mi ritrovo secondo e vedo il margine su Verdoja e Cirillo che si allarga sempre più, mentre mi avvicino, anche se ormai senza più speranze, a Pesciaroli.

Arrivo a Lucca con un gran sorriso stampato in faccia: a mezz'ora da Pesciaroli, pochi secondi prima di Walter e con più di un'ora di vantaggio su Verdoja e Cirillo. Insomma, meglio di così non poteva andare: due podi in tre gare non me li aspettavo proprio...

Seconda conferma: il clima di queste competizioni è qualcosa di magico. Il calore e l'impegno degli organizzatori (Paolo, Ivano e Roberto, ma anche tutti i volontari), l'atmosfera di grande rispetto e amicizia tra noi partecipanti sono qualcosa che ti fa sentire davvero dentro a una grande famiglia. Il fatto di aver condiviso con Walter la lunga notte che ci ha portati sul podio, poi, ha reso ancora più speciale il tutto: uno come lui se lo meritava proprio, un risultato così, ancora più incredibile considerando che l'UltrApuane era la sua gara d'esordio. La mentalità vincente è sempre la stessa, in qualsiasi sport: Tortorix, da ex motociclista due volte vicecampione mondiale Superstock, è stato bravissimo a trasportarla sulle due ruote a pedali.

Ma veniamo alla terza e ultima conferma: appena sceso dalla bici, all'arrivo, ancora prima di ricevere il trofeo, mi sono chiesto: "Cosa ne dici di rifarla tutta da capo?" Sì perché l'anno prossimo non si scherza: ci sarà la Race Across Italy, con 775km e 11000m di dislivello, poco più del doppio di questa sgambata. "Ok, si può fare" mi sono risposto "Se mi fermo mezz'ora e mangio un pollo allo spiedo posso ripartire  quasi tranquillamente." Insomma, se fino a qualche giorno fa avevo delle buone sensazioni in questo senso, adesso sono sicuro di poter portare a termine la gara che sogno da anni.

Intanto, tra tre settimane c'è il Time Trial di San Pietro del Felletto: ultima gara italiana di Coppa del Mondo e seconda prova dell'Italian Time Trial Cup. Come al Montello correrò sulle 12 ore. Obiettivo: difendere il podio nell'ITTC!

Chiudo con i numeri della mia gara, perché un po' di statistiche non fanno mai male:

- 357,87 km
- 6037m di dislivello (un po' sottostimati dal Garmin negli ultimi km, come capita spesso in caso di pioggia)
- 15 ore e 14 minuti totali
- 14 ore e 47 minuti in movimento
- 24,2 km/h di media in movimento
- 79 rpm medie
- 145 bpm medi
- 190 W di potenza media normalizzata
- Bilanciamento: 50,3% sx - 49,7% dx
- 8451 KCal consumate