Ed eccomi qui, a nemmeno due mesi dall'esordio nel mondo dell'Ultracycling, a raccontare com'è andata la mia terza gara. Se la Dolomitica 380 è stato il grande rito di passaggio e la 24 Ore del Montello mi ha fatto scoprire la gioia del podio, l'UltrApuane mi ha dato le conferme che cercavo.
Al via non ero così sicuro di poter fare bene: da una parte tre gare così impegnative in poco tempo non sono facili da preparare, dall'altra la concorrenza era spietata. Invece la gara è andata via liscia come l'olio, e questa è la prima certezza che mi porto a casa: ho imparato abbastanza bene a gestire queste distanze. Niente crisi, niente alti e bassi, tutto sotto controllo. Ma vi racconto com'è andata...
Si parte da Lucca, città che amo in una regione che adoro: gareggio sul percorso Experience, che prevede 350km e 7000m di dislivello, su e giù tra le colline tra Emilia e Toscana. Il tracciato è molto diverso da quelli che ho affrontato finora, estremamente vario e molto divertente: lunghi tratti pianeggianti, salite aspre e cattive, altre salite costanti e pedalabili, falsopiani di ogni tipo. Bello bello, insomma, ma non c'è da dimenticare che per i veri ultracycler c'era anche il percorso Challenge, da ben 750km e 17000m di dislivello. Duro, anzi durissimo.
Partenza alle 14:18 (scaglionati come sempre in queste competizioni): imposto il cruise control e nella prima ora recupero un paio di concorrenti. Strano, di solito le prime ore non sono il mio forte. Le quattro ore successive sono le più rognose: fa caldo, fa caldissimo, ma mi impegno a pensare che passerà e a trovare le fontanelle sul percorso. Mi superano Michele Verdoja e Giovanni Rossi, ma resto fedele al mio ritmo costante. Al km 153 c'è l'unica Time Station prevista, dove trovo Verdoja, Cirillo e una mia vecchia conoscenza dei tempi delle Granfondo: Walter Tortoroglio, partito 8 minuti prima di me.
Riparto dopo una sosta brevissima e mi ritrovo terzo, alle spalle di Pesciaroli, che tiene un ritmo pazzesco, e Rossi, che non scherza nemmeno lui. Sulla prima salita dopo la TS Walter mi riprende e da lì in poi continuiamo praticamente sullo stesso ritmo, pur mantenendo la distanza imposta dal regolamento per evitare il vantaggio della scia. E niente, i 190 km successivi, pur essendo i più duri, passano via veloci e senza grandi drammi: piove, smette di piovere, si sale, si scende e le ultime 9 ore di gara mi sembrano un attimo. Intorno al 175° km Rossi si ritira, mi ritrovo secondo e vedo il margine su Verdoja e Cirillo che si allarga sempre più, mentre mi avvicino, anche se ormai senza più speranze, a Pesciaroli.
Arrivo a Lucca con un gran sorriso stampato in faccia: a mezz'ora da Pesciaroli, pochi secondi prima di Walter e con più di un'ora di vantaggio su Verdoja e Cirillo. Insomma, meglio di così non poteva andare: due podi in tre gare non me li aspettavo proprio...
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