Non ho mai capito se si tratta di un pregio o di un difetto, fatto sta che sono una persona che dice quello che pensa senza mezzi termini. Più di una volta mi è capitato di dare un giudizio negativo a gare e manifestazioni, e qualche volta mi sono sorbito pure le lamentele degli organizzatori.
Con questo post però non corro rischi, perché vi parlo di un campionato che ha superato ogni più rosea aspettativa: il Gran Trofeo Mediofondo.
Sarò breve, anzi telegrafico:
Con questo post però non corro rischi, perché vi parlo di un campionato che ha superato ogni più rosea aspettativa: il Gran Trofeo Mediofondo.
Sarò breve, anzi telegrafico:
- 8 prove, tra gli 80 e i 95 km, più che abbordabili per qualunque cicloturista ma avvincenti per chi vuol fare gara vera.
- Percorsi con paesaggi e panorami piacevolissimi.
- Estrema attenzione alla sicurezza, anche grazie alla formula articolata in tre parti: tratto cicloturistico dietro auto, salita cronometrata del tutto chiusa al traffico e ritorno libero in stile randonnèe.
- Ristori sempre ben forniti, a volte addirittura sovrabbondanti.
- Organizzatori non solo disponibili ma capaci di coinvolgere i partecipanti, sul campo gara e sui social, con classifiche sempre aggiornate e foto professionali gratis di tutti ma proprio tutti i partecipanti.
- "Confezione" ben riuscita: logo, colori, gadget... Si vede che dietro a molti dettagli c'è stata una cura non comune, che alla fine ha reso il tutto accattivante.
- Costi: nel 2019 l'iscrizione ad ogni singola prova costava 10€. Un quarto o un quinto di quello che costano in media le granfondo. E molte granfondo a cui ho partecipato sono lontane anni luce da queste "garette", sotto ogni punto di vista. Per il 2020 è previsto un piccolo adeguamento (tranne che per chi si iscriverà a tutte e 8 le prove), assolutamente sacrosanto alla luce dei punti precedenti e di quanto segue.
- Atmosfera: forse è un parametro poco quantificabile, ma a tutte le prove del GT ho trovato un'atmosfera distesa, allegra e amichevole, assai lontana a quella che si respira in altre competizioni amatoriali. Il merito va ancora una volta alla formula azzeccata, agonistica ma non solo, competitiva ma anche godibile e divertente.
Ultimo punto, che merita una trattazione un po' più approfondita: la premiazione, che si è svolta sabato sera a Livorno Ferraris. Le premesse erano buone, ma sono rimasto basito di fronte a quello che gli organizzatori hanno messo in piedi: medaglia ricordo in metallo per centinaia di finisher, targa per tutti i premiati (7 per categoria) e in più, sempre per la top 7, bottiglie di spumante, occhiali NRC e parecchi altri gadget; per i vincitori maglia di campione e per il concorrente con meno punti in assoluto maglia nera. Tutte cose che restano, oggetti che magari ti ritroverai a guardare tra 20 anni e ti faranno balenare in mente un ricordo, un'emozione. Tutte cose che in certi circuiti granfondistici rinomati e costosi sono sostituite da cesti scarni di prodotti scadenti, solitamente offerti gratis dagli sponsor. Per chiudere in bellezza la serata, dopo la presentazione del calendario 2020, dal fronte ciclistico ci siamo spostati su quello mangereccio: aperitivo, due primi e dolce con ottimi prodotti locali. Anche la pancia vuole la sua parte...
Che dire, in conclusione, a parte che (anche sforzandomi) non riesco a trovare qualcosa che non sia stato più che ben fatto, in questo campionato? Che un premiuzzo l'abbiamo portato a casa anche io e Silvia, rispettivamente terzo M1 e seconda W1. E che col GT ci si rivede l'anno prossimo!
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