Settimana scorsa ero stanco. Non tanto fisicamente quanto mentalmente. La mia è stata un'estate molto impegnativa, ciclisticamente parlando: più di 5000 km in tre mesi e circa 16 ore a settimana in sella non sono numeri esagerati in assoluto, ma lo sono per me, che fino a quest'anno non avevo mai avuto la possibilità di dedicarmi così intensamente allo sport.
Diciamo la verità: è bello essere stanchi. È bello, dopo una stagione intensa e piena di soddisfazioni, staccare la spina per un po'. Per quattro giorni non ho fatto nulla, ma proprio nulla, poi ho ripreso con un paio di giretti pigri, per un totale di poco più di 100 km in 7 giorni. Neanche 4 ore in bici: avevo proprio bisogno di un po' di riposo.
Alla fine è arrivata una bella mattinata di sole, domenica scorsa, ho preso la gravel e ho iniziato a pedalare verso sud, seguendo il percorso che da Castelletto porta alla Valle del Ticino, al mulino di Marano, a Bellinzago e giù fino a Casette di Cerano. Uno sterrato facile, in mezzo alla natura, tra campi e boschi. La voglia di pedalare è tornata all'improvviso, ne è uscita una sgroppata su strade bianche da quasi 5 ore, con pure un pranzo inaspettato al festival dello Street Food di Oleggio.
Le pile si erano ricaricate, già pensavo ai giri di questa settimana, ai posti dove andare, agli allenamenti da fare, alle ore da passare in sella. E una dozzina di ore abbondanti sono riuscito a farle davvero, in questi ultimi 4 giorni. Forse sarebbero state di più senza la pioggia, ma ho pedalato anche sotto l'acqua, divertendomi come quand'ero bambino, tra una pozzanghera e l'altra. Ogni tanto mi sono sorpreso a pensare che era utile, quello che stavo facendo, che qualche ora in più in bici era d'obbligo, in vista delle gare di ultracycling dell'anno prossimo. Ma sono tutte balle, cose che mi racconto per trovare scuse e fare qualche km extra. La verità è che, adesso che non ho più gare, che le tabelle di allenamento si sono ridotte, che ci sono quei colori nei campi e quei tramonti sul lago, ho ancora più voglia di pedalare.
Alla fine è arrivata una bella mattinata di sole, domenica scorsa, ho preso la gravel e ho iniziato a pedalare verso sud, seguendo il percorso che da Castelletto porta alla Valle del Ticino, al mulino di Marano, a Bellinzago e giù fino a Casette di Cerano. Uno sterrato facile, in mezzo alla natura, tra campi e boschi. La voglia di pedalare è tornata all'improvviso, ne è uscita una sgroppata su strade bianche da quasi 5 ore, con pure un pranzo inaspettato al festival dello Street Food di Oleggio.
Le pile si erano ricaricate, già pensavo ai giri di questa settimana, ai posti dove andare, agli allenamenti da fare, alle ore da passare in sella. E una dozzina di ore abbondanti sono riuscito a farle davvero, in questi ultimi 4 giorni. Forse sarebbero state di più senza la pioggia, ma ho pedalato anche sotto l'acqua, divertendomi come quand'ero bambino, tra una pozzanghera e l'altra. Ogni tanto mi sono sorpreso a pensare che era utile, quello che stavo facendo, che qualche ora in più in bici era d'obbligo, in vista delle gare di ultracycling dell'anno prossimo. Ma sono tutte balle, cose che mi racconto per trovare scuse e fare qualche km extra. La verità è che, adesso che non ho più gare, che le tabelle di allenamento si sono ridotte, che ci sono quei colori nei campi e quei tramonti sul lago, ho ancora più voglia di pedalare.
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