Dopo la batosta di settimana scorsa sono tornato, a testa bassa, ai nastri di partenza di una cronoscalata del Gran Trofeo Mediofondo. Volevo capire se ho ancora la possibilità di togliermi qualche soddisfazione in questo tipo di competizioni, perfette per sostituire, tra una gara di ultracycling e l'altra, alcune sedute di allenamento con qualcosa di più divertente delle solite ripetute.
Stavolta, alla Mediofondo Gli Aironi, è andata bene: un po' perché ho portato Betty, la bici più leggera che ho, un po' perché la salita era di quelle dove mi difendo meglio, con strappi in doppia cifra alternati a tratti quasi pianeggianti. Certo, 10 minuti a tutta sono comunque una sofferenza, ma non mi posso lamentare: tra i 19 M2 presenti ho chiuso 2°, con un 21° posto assoluto sui 212 atleti al traguardo. Niente male.
Il ritorno, dopo il tratto competitivo, è stato comico: insieme a Silvia e Sergio abbiamo sbagliato strada e allungato di almeno 15km rispetto al previsto. Risultato? L'ultima ora di pedalata si è trasformata in una specie di cronosquadre, per tentare di arrivare in tempo alle premiazioni. Ce l'abbiamo fatta per un pelo, scendendo dalla bici proprio mentre chiamavano Silvia sul podio: anche lei seconda, tra le W1.
Sistemato il conto in sospeso con le mediofondo, ora tocca a quello con la Romagna Ultra Race. L'anno scorso avrei dovuto affacciarmi al mondo dell'ultraendurance proprio alla RUR310, ma il covid ha rovinato i miei piani. Questo weekend sarò al via della RUR600, la versione full da 600km e 11000m di dislivello. Partenza prevista per sabato 5, alle 8.24 del mattino. Obiettivo? Arrivare in fondo, mettendo in pratica quello che ho imparato alla Race Across Italy.
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